La mente dell’Adolescente

"Non deludere e non deludersi MAI"

“il suo problema è che ha poco AUTOSTIMA”…

Questa è una delle frasi tipiche utilizzate da genitori e insegnanti per spiegare i più disperati comportamenti dei figli-studenti…

“Aveva studiato ma si emoziona quando viene interrogato”….oppure ” si blocca subito se incontra delle difficoltà”… ” Ha paura di sbagliare, non ci prova nemmeno”.. ” E’ insicuro, vuole sempre conferme”…

Che cos’è l’autostima?

In letteratura si trovano diverse definizioni, quali: “fiducia in Sè, rispetto di sè, buona opinione di sè, sicurezza  e senso del proprio valore.

Alcuni autori, fra cui Susan Harterm, considerano l’autostima dipendente dal rapporto fra ciò che la persona crede di essere e ciò che la persona vorrebbe essere… se la discrepanza tra i due tipi di valutazione è ampia, si determinano problemi di autostima.

Come si cade in questa Trappola?

Secondo la maggioranza degli studi, le esperienze di crescita che rendono più vulnerabili a sviluppare problemi di autostima e tratti narcisistici risultano:

  • l’essere stato ignorato, trascurato o umiliato da parte di persone significative;
  • essere stato considerato in modo speciale nella misura in cui soddisfaceva le aspettative genitoriali mentre veniva disconosciuto e disprezzato nei suoi reali bisogni emotivi.
  • Non aver sperimentato una adeguata comprensione e validazione genitoriale dei propri vissuti emotivi
  • Aver avuto poche regole e limiti
  • essere stato sottomesso…

la storia personale del genitore condiziona in modo significativo la relazione con i figli, l’interrogativo che vorremmo porci è sull’aspetto socio -educativo: ci sono caratteristiche della società, della vita familiare e della pratiche educative attuali che possono facilitare il verificarsi di tali esperienze?

Adesso proviamo a passare in rassegna i diversi punti, nonostante siano aspetti interdipendenti.

Iniziamo con il punto sui “LIMITI E REGOLE!” Alcuni genitori di oggi hanno difficoltà a far rispettare regole e limiti per diversi motivi: senso di colpa per la prolungata assenza a cause del lavoro; crisi del ruolo paterno, crisi dei valori morali, ferite narcisistiche dei genitori che non riescono ancora tollerare di essere disapprovati dai figli; aumento dell’offerta di beni ed aumento della domanda di acquisto da parte dei bambini e quindi maggior difficoltà a dire di “NO”…..

Secondo punto “EQUILIBRIO EMOTIVO”, GIUDIZIO E ASPETTATIVE GENITORIALI

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