Bambini e adulti con l’ADHD

ADHD nei bambini

Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è una condizione di sviluppo neurologico che si sviluppa quando il cervello e il sistema nervoso centrale soffrono di disturbi legati alla crescita e allo sviluppo. Un bambino con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) può avere difficoltà durante il giorno per mantenere la propria attenzione. Può apparire irrequieto ed assumere comportamenti iperattivi o impulsivi.

Per i bambini, l’ADHD può interferire con il loro lavoro scolastico, i loro rapporti con gli amici e il modo in cui interagiscono nel mondo. Questi aspetti possono persistere fino all’età adulta, causando problemi di lavoro e di relazione.

I sintomi sono stati rilevati in bambini di 3 anni e in genere iniziano prima dei 12 anni. L’ADHD è più comune tra i ragazzi rispetto alle ragazze e i sintomi possono essere lievi, moderati o gravi. La condizione può anche manifestarsi in modo diverso a seconda dell’individuo. Alcune persone manifestano principalmente sintomi di disattenzione, che è noto come sottotipo prevalentemente disattento dell’ADHD. Il sottotipo prevalentemente iperattivo-impulsivo descrive individui che manifestano principalmente sintomi di iperattività e impulsività. Infine, la maggior parte delle persone con ADHD sperimenta una combinazione di tutti i sintomi e rientra nel sottotipo combinato.

I sintomi di disattenzione possono apparire diversi a seconda della situazione, ma i sintomi comuni nei bambini includono:

 essere facilmente distratto.

Dimenticare di fare le faccende domestiche. Non amare i compiti, perdere oggetti o incarichi.
Lottare per seguire le istruzioni ed avere problemi a prestare attenzione ai dettagli.
difficoltà a seguire le attività o gestire il loro tempo.

Facilmente frustrato con compiti difficili; difficoltà ad affrontare situazioni stressanti.
Preoccupato per l’ADHD?

I trattamenti più indicati sono:

Terapia cognitivo comportamentale

Neurofeedback

Mindfullness integrata alla Terapia cognitivo comportamentale

Articolo di:

Kathleen Smith, PhD, LP

 

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